Ogni quanto va eseguita la taratura di un audiometro? La nostra risposta è: “Dipende”
E’ una risposta mal tollerata ma purtroppo è l’unica possibile. Ma se ci pensate bene, non è la stessa che date ai vostri pazienti?
Tra quanto pensa che potrò guarire Dottore? Dipende.
Quel “dipende” è in relazione alle vostre abitudini di utilizzo, alla tipologia di strumento che utilizzate, a quante volte vi è caduto l’audiometro, se avete sostituito di recente le cuffie audiometriche ecc…
Un po’ come la risposta immunitaria di un paziente può dipendere da moltissime variabili…
Cerchiamo però di essere più precisi e spiegarvi quel “dipende” in modo da potervi regolare e sapere ogni quanto va eseguita la taratura del vostro audiometro.
Perché e ogni quanto va eseguita la taratura dell’audiometro
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Perché tariamo il nostro audiometro?
Il vostro audiometro deve essere sempre in perfette condizioni per determinare le soglie uditive dei vostri pazienti e garantire risultati affidabili e confrontabili con altre misurazioni riferite ai campioni primari nazionali.
Quindi è necessario tarare l’audiometro non tanto per un obbligo di legge ma per essere sicuri che i dati forniti dal dispositivo diagnostico siano veritieri ed affidabili. Quindi potremmo dire che l’audiometro andrebbe tarato ogni volta che:
- presenta errori e limiti di incertezza superiori a quelli accettati
- subisce urti, cadute, qualsiasi shock meccanico o elettrico, messe a punto, manutenzione, uso improprio, condizioni di immagazzinamento gravose e/o non corrette per la tipologia di strumento
Ma la legge cosa dice? Si può sapere ogni quanto va eseguita la taratura dell’audiometro?
Bene, la legge si pronuncia eccome e stabilisce ogni quanto va eseguita la taratura dell’audiometro in modo molto preciso.
Lo fa nelle norme UNI EN ISO 8253 e ISO 6189 dove riporta i controlli periodici da effettuare per verificare che il vostro audiometro sia in condizioni di poter svolgere delle audiometrie che rispettino i criteri di affidabilità e oggettività.
La norma ISO 6189 prevede delle verifiche regolarmente eseguite dall’operatore/medico ed una completa taratura ogni 2 anni come requisito minimo per assicurare che l’audiometro rispetti la norma CEI EN 60645.
I controlli sono suddivisi in 3 fasi:
- Verifica di ascolto quotidiana da eseguire ogni mattina prima dell’utilizzo dell’audiometro che consiste nel controllo del corretto output, sia per via aerea che per via ossea, per i livelli di 10 e 15 dB sopra la soglia in entrambe le cuffie ed i vibratori ossei.
- Una verifica soggettiva della taratura che consiste, almeno una volta ogni 7/10 giorni, nell’esecuzione di una audiometria ad un soggetto sano e conosciuto e confrontando poi l’audiogramma con una prova precedentemente registrata. Se ci sono differenze superiori ai 10 dB nelle soglie uditive l’audiometro andrebbe ritarato.
- Taratura da effettuare ogni 2 anni da un laboratorio competente e certificato.
In cosa consiste la taratura di un audiometro
La taratura di un audiometro deve essere eseguita in accordo con la norma UNI EN ISO 389 che verifica il funzionamento dell’audiometro e il rispetto dei requisiti stabiliti per il tipo di dispositivo dalla norma CEI EN 60645 relativamente alla misura di:
- livelli di pressione sonora di soglia generati in un orecchio artificiale
- livelli di forza di vibrazione applicati ad una mastoide artificiale
- ampiezze dei passi del regolatore di intensità di livello
- precisione delle frequenze dei toni puri di misura generate
- distorsione armonica dei segnali
La taratura periodica (ogni 2 anni) dell’audiometro avviene senza avvalersi di un soggetto. L’orecchio e la mastoide ai quali verranno applicati il suono e la vibrazione sono denominati rispettivamente orecchio artificiale e mastoide artificiale.
L’orecchio artificiale simula in tutto e per tutto l’orecchio umano ed è una cavità metallica con un volume e una forma standardizzati in modo da poter misurare la pressione sonora e le vibrazioni senza incertezze di qualsiasi determinazione oggettiva.
La norma CEI EN 60645 stabilisce per chi effettua la taratura degli audiometri le tolleranze di frequenza e di ampiezza del segnale di misura in questo modo:
- i singoli toni devono essere stabili e di frequenza precisa (dB e Hz)
- passando da una frequenza all’altra e da un’ampiezza all’altra non ci devono essere rumori spuri
- non ci devono essere rumori o ronzii provocati dallo strumento che accompagnino il segnale di misura
- lo stadio di amplificazione del segnale deve avere caratteristiche di linearità precise. In questo frangente avviene la regolazione di pressione sonora del segnale.
- C’è poi un capitolo intero dedicato alle cuffie e all’archetto per la mastoide che secondo le linee guida devono avere una perfetta aderenza senza però esercitare una pressione eccessiva.
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