Il tema della raccolta e della gestione dei rifiuti è di primaria e vitale importanza ormai in ogni ambito e in ogni luogo. È chiaro a tutti che la questione della salvaguardia ambientale deve essere al centro delle preoccupazioni dell’intera popolazione a causa dei rischi e dei pericoli che il nostro pianeta sta vivendo. La quantità dei rifiuti prodotti è aumentata a dismisura negli ultimi decenni e il problema del loro smaltimento diventa sempre più pressante, per questo motivo una loro corretta gestione e differenziazione è essenziale per fare in modo che questi possano avere il minor impatto ambientale possibile.
Anche il settore della sanità, sia nelle strutture più grandi come gli ospedali che nella realtà più piccole come gli studi medici professionali, è chiamato a seguire delle norme per la corretta gestione dei rifiuti. Queste norme sono ancora più precise e specifiche se si tiene conto che i rifiuti sanitari spesso presentano delle caratteristiche molto diverse da quelle dei normali rifiuti, potenzialmente anche molto pericolose. Con questo articolo vogliamo riassumere le regole fondamentali per la corretta eliminazione dei rifiuti sanitari e dare alcuni consigli per poterla organizzare al meglio
Cosa dice la legge sullo smaltimento dei rifiuti sanitari?
I decreti legislativi inerenti allo smaltimento di rifiuti sanitari sono:
- Dlgsv 5 febbraio 1997, n. 22
- Decreto Interministeriale 26 Giugno 2000, n. 219
- DPR 15 Luglio 2003, n. 254
- Decreto legislativo 3 Aprile 2006, n. 152
- Decreto legislativo 16 Gennaio 2008, n. 4
I decreti per lo smaltimento dei rifiuti sanitari vigenti in Italia si prefiggono di regolamentare la gestione dei rifiuti creati nelle attività sanitarie in modo da garantire elevati livelli di tutela dell’ambiente e della salute pubblica e controlli efficaci. Le autorità competenti si devono assumere la responsabilità di gestire i rifiuti in modo da diminuirne la pericolosità’, da favorirne il reimpiego, il riciclaggio e il recupero e da ottimizzarne la raccolta, il trasporto e lo smaltimento. Per questo motivo ci sono alcune attività elencate dal ministero dell’ambiente che devono essere incentivate dagli enti competenti, ecco un elenco:
- l’organizzazione di corsi di formazione del personale delle strutture sanitarie sulla corretta gestione dei rifiuti sanitari
- la raccolta differenziata dei rifiuti normali
- l’ottimizzazione dell’approvvigionamento e dell’utilizzo dei prodotti in modo da ridurre la produzione di rifiuti
- l’ottimizzazione dell’approvvigionamento dei prodotti alimentari al fine di ridurre la produzione di rifiuti alimentari; ad esempio nelle mense
- l’utilizzo preferenziale, ove tecnicamente possibile, di prodotti e reagenti a minore contenuto di sostanze pericolose;
- l’utilizzo preferenziale, ove tecnicamente possibile, di plastiche non clorurate;
- l’utilizzo di tecnologie di trattamento di rifiuti sanitari tendenti a favorire il recupero di materia e di energia.
Esiste nei decreti una categorizzazione dei rifiuti sanitari in base alla loro pericolosità e al loro rischio infettivo. I rifiuti vanno separati e smaltiti tutti nel modo corretto predisponendo contenitori adatti a ciascuna tipologia. Una non corretta procedura di smaltimento, ricordiamo, può causare danno all’uomo e all’ambiente, per questo motivo raccomandiamo sempre, nella presenza di dubbi sulle procedure adeguate, di informarsi presso gli enti responsabili presenti in azienda o presso le ASST.
Ecco le tipologie di rifiuti sanitari riconosciute dai decreti:
- i rifiuti sanitari non pericolosi;
- i rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani;
- i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo;
- i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo;
- i rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento.
Alcune regole fondamentali:
A livello ospedaliero esistono delle regole precise, gestite e sorvegliate dagli enti predisposti, le regole però fondamentali da seguire, anche nei centri medici professionali sono:
- Mettere a disposizione di tutti gli operatori in luoghi adatti i contenitori adatti allo smaltimento dei rifiuti.
- Per ciascun tipo di rifiuto predisporre un contenitore adeguato, ad esempio gli aghi non potranno essere smaltiti in un sacchetto di plastica, e così tutti gli oggetti taglienti, questi dovranno essere gettati in un contenitore di plastica rigido.
- Apporre su ogni contenitore tutte le adeguate segnaletiche per evidenziare i rifiuti destinati a ciascuno di essi con etichette e indicazioni precise.
- Predisporre per i cosiddetti rifiuti normali tutti i necessari contenitori per poter effettuare la raccolta differenziata
- Per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo è necessaria la massima cautela: indossare guanti, utilizzare solo ed esclusivamente i contenitori predisposti, eliminare i guanti stessi nel contenitore una volta finito di maneggiare i rifiuti e lavarsi le mani con attenzione.
- Lo smaltimento dei rifiuti sanitari deve essere affidato a ditte specializzate e preparate a maneggiare con le dovute precauzioni e modalità tali prodotti.
Ecco le regole principali a cui attenersi. Infine ricordiamo ancora una volta l’importanza dello smaltimento corretto dei rifiuti sanitari a causa del potenziale pericolo che portano con sé, sia di tipo biologico e infettivo che di tipo ambientale. Insomma, i rifiuti sanitari portano con sé un altissimo rischio e vanno trattati con la massima cura, ogni ospedale e studio medico deve valutare attentamente tutti i rifiuti prodotti, informarsi e organizzare procedure adeguate. Se avete qualsiasi tipo di dubbio chiamate l’ASST della vostra regione, informatevi presso il vostro comune, presso l’ordine dei medici e chirurghi, trovate ditte qualificate e affidatevi ad esse solo se siete estremamente sicuri della loro professionalità. In questi casi come non mai, la prudenza non è mai troppa!